Tra i viaggi,
pochi, ma brevi, del maestro nelle città d'arte fu assai importante la
visita in piazza San Marco a Venezia. L'errore di ordinare un caffè al bar
lo condannò a vita a soffrire della sindrome da debito ingiusto. Un monumentale urlazzo occupa tutto lo spazio della
tela. L'energia cromatica che lo anima ne fa una sorta di potenza tutelare
che protegge lo Sverieri dallo scontrino fiscale.
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